Quarta puntata degli
Appunti di Botanica
di Luciano Niero.

 

 

 


 

di Luciano Niero

 

Appunti di Botanica: 4. I semi

 

Seme: gr. spermata , lat. semen, fr. graine,
sp. semilla, ted. samen, ingl. seed.

 

Già il filosofo greco antico Epicuro, nel 3° sec. a.c., paragona
gli atomi ai semi (spermata) in quanto aventi
entrambi la capacità di “dar luogo”, di muoversi “generando”.
E dei semi cantano i poeti:

Poi, con un largo gesto delle braccia,
spargon gli adulti la semenza
e i buoni vecchi,
levando al ciel le orazioni,
pensan frutti opulenti …

dalla poesia “I seminatori” di Gabriele D’Annunzio


Cammina nell’immensa pianura
va e viene, lancia il grano lontano,
riapre la mano e ripete,
e io medito, oscuro testimone …

dalla poesia “Il seminatore”di Victor Hugo

 

I SEMI

L’uomo, da sempre, ha usato i semi per uso alimentare e in particolare i cereali quali frumento, riso, mais, orzo, segale, avena, miglio, sorgo.
Da alcune piante si estraggono oli per uso alimentare e farmaceutico: la colza, i semi di lino, di cotone, di ricino e ancora dalle noci di cocco, di sesamo, di palma; altri semi utilizzati sempre per uso alimentare sono caffè, cacao, mandorlo dolce ed amaro, noce, nocciola, castagna.
I semi si distinguono in quelli che contengono in prevalenza grassi e proteine come ricino, soia, girasole ed altri che contengono in prevalenza proteine e amido come pisello, fagiolo e leguminose.
Alcuni semi hanno utilizzo solo farmaceutico: semi di fava del Calabar (antimiastenico, enterocinetico), semi di colchico (antigottoso ed antinevralgico), semi di noce vomica (sostanze amare eupeptiche, stimolanti nervosi).


DESCRIZIONE

Il seme è l’organo caratteristico delle piante spermatofite e cioè le piante con seme.
L’ovulo contenuto nel pistillo del fiore, dopo la fecondazione con il polline, si trasforma in seme.
Il seme ha la funzione di proteggere l’embrione, anche in condizioni ambientali avverse, freddo, siccità ecc …
Raggiunta la maturità l’embrione rimane all’interno del seme in uno stato di quiescenza il quale può durare anche alcuni anni sino a che le condizioni ambientali diventano favorevoli per la germinazione.
Per facilitare la colonizzazione di nuovi ambienti, nel corso della selezione, sono stati favoriti i semi di piccole dimensioni e quelli che hanno sviluppato particolari dispositivi allo scopo di facilitare la dispersione (samare).

Il seme è composto di 3 parti:
embrione: da cui si origina la pianta e ne è l’abbozzo, contiene uno o due cotiledoni (monocotiledone o dicotiledone), che sono la foglia embrionale abbozzata,
episperma: serie di involucri protettivi o tegumenti
endosperma o albume: è un tessuto che contiene materiali di riserva.

L’embrione è composto a sua volta:
dalla radicula, una sorta di piccola radice destinata a divenire in futuro il vero apparato radicale dall’ipocotile che rappresenta un abbozzo del fusto dai cotiledoni, piccole foglioline carnose che avranno la funzione di nutrimento dell’embrione dall’inizio della germinazione fino allo sviluppo del vero apparato radicale.
Accanto all’embrione si trova l’endosperma, un tessuto che avvolge l’embrione e ha il compito di fornire la nutrizione all’embrione stesso durante l’intero sviluppo.
Il risveglio dallo stadio di riposo è determinato da fattori esterni quali la temperatura, l’assorbimento di acqua e di ossigeno.
Le prime fasi della germinazione (idratazione, risveglio del metabolismo, idrolisi delle riserve) sono in sostanza uguali per tutti i semi.
L’assorbimento di acqua per imbibizione induce un subitaneo rigonfiamento del seme disidratato, gli enzimi presenti nel seme si riattivano ed iniziano l’utilizzazione delle riserve accumulate nei tessuti interni.
La prima struttura che emerge dal seme solitamente è la radichetta che permette all’embrione di ancorarsi al suolo e di assorbire acqua e si svilupperanno quindi le parti aeree della nuova pianta.